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Giornata della Memoria 2021, per non dimenticare

In occasione della Giornata della Memoria, il Consiglio Comunale di ieri si è aperto con un momento di approfondimento e ricordo per commemorare le vittime dell’olocausto.

“Memoria del male, tentazione del bene”: la frase scelta quest'anno per la giornata della memoria è ripresa dal libro di Cvetan Todorov. Il saggista bulgaro naturalizzato francese, con il suo saggio letto e fatto leggere agli studenti, critica ogni aspetto dei Totalitarismi, soffermandosi specialmente sul Comunismo Sovietico e la Germania Nazista, raccontando le esperienze di grandi personaggi vittime di queste dittature, come Primo Levi. Il filosofo si interroga su quale eredità ci ha lasciato il XX secolo: da un lato ha mostrato il male dell'umanità, ma conosciuto anche il suo opposto grazie al contributo di alcuni uomini che hanno illuminato questa epoca oscura con il loro esempio e i loro scritti come Vassilij Grossman, Margarete Buber- Neuman, Primo Levi, dimostrando che è possibile resistere al male.
Così sono state trasmessi a noi e alle future generazioni non solo gli orrori compiuti in nome di una ideologia, ma gli esempi di vita dei sopravvissuti.

“In occasione della giornata della memoria 2021, sotto le restrizioni dettate dalla pandemia, non avendo la possibilità di promuovere iniziative con le scuole, con i giovani, con le istituzioni, abbiamo voluto ricordare in apertura di questo consiglio non una semplice data, ma estendere una riflessione e dedicarci ad uno dei sopravvissuti scomparso poco tempo fa- ha sottolineato in apertura la Presidente del Consiglio Comunale, introducendo la figura di Nedo Fiano- Un superstite dell'Olocausto, uno scrittore, l'uomo che fu, per volontà di distruzione e di odio di pochi, il numero A 5405 nel campo di Auschwitz.
Fu uno dei più attivi testimoni contemporanei dell'esperienza dell'Olocausto in Italia. L'immagine che gli era rimasta stampata negli occhi e che raccontava sempre, era quella di sua madre sulla rampa d'arrivo dei treni di Auschwitz, l'ultima volta che si abbracciarono, prima che lei venisse avviata alla camera a gas. Nedo Fiano è morto il 19 dicembre, a Milano, nella casa di riposo dove era ricoverato da molti anni. Per 40 anni ha raccontato nelle scuole e ha scritto libri perché la memoria non muoia.
Fiano, così come Primo Levi, Sami Modiano, la senatrice Liliana Segre e tutti i sopravvissuti hanno avuto la forza e la volontà di raccontare e tutti noi che crediamo nei valori della democrazia, della libertà e dignità umana dobbiamo essere gli eredi della testimonianza del bene per ricordare e tramandare la memoria del male”.

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